"Come è andata la gravidanza?" "Benissimo, ho lavorato fino l'ottavo mese". Quante volte le donne rispondono così, definendo il benessere proprio e del bambino del periodo prenatale con la misura della propria efficienza lavorativa. Come se la produttività fosse un indicatore dello stato di salute gestazionale. Un'equazione che noi donne abbiamo fatto nostra, ma che rischia di nascondere molte spine e questioni che meritano essere affrontate.
Mi occupo di conciliazione famiglia-lavoro dalla mia tesi di laurea fatta vent'anni fa. Sono una donna lavoratrice con due figli. Credo e voglio che siano garantiti i diritti delle donne al lavoro, alla scelta di poterlo fare sino a quando ritiene essere opportuno per lei e che le siano messi a disposizione tutti i servizi di sostegno ad una soddisfacente conciliazione della propria vita familiare e professionale. Lavoro da anni in vari progetti sulle pari opportunità, compreso un percorso di qualificazione per babysitter di cui sono responsabile dal 2010 per permettere a me e a molte donne come me di poter lasciare i propri figli con persone preparate e affidabili. Nel mio lavoro come psicologa in ospedale raccolgo da 15 anni i dubbi, le paure, ma anche le lacrime di centinaia di donne che hanno avuto un figlio da poco e che devono riprendere l'attività lavorativa.
Insomma, la polemica di questi giorni sulla Meloni mi ha toccato, interrogato, infastidito per la manipolazione soprattutto politica, ma non solo, fatta nei suoi confronti. Ma come psicologa esperta in genitorialità e in haptonomia perinatale, credo di avere il dovere di mettere al centro il benessere e la salute del bambino prima e dopo la nascita. Le madre spesso scelgono di lavorare fino a poco tempo prima del parto, riprendendo poco dopo ma, in modo particolare se quel lavoro o quell'incarico è faticoso o stressante, questo influenza l'ambiente uterino e può alterare l’equilibrio del mondo del bambino mettendolo a rischio, creare le condizioni di una nascita medicalizzata, sfavorire l'allattamento materno e determinare una genitorialità delegata ad altri.
Il processo della nascita è veicolato da ormoni, emozioni, tono muscolare, corpo, relazioni e concentrazione. Il bambino nella pancia non sta bene a prescindere dalle condizioni di salute e di benessere della madre. È un mito che lo stato intrauterino sia paradisiaco. Come sta il bambino nella pancia, dipende. Dipende dallo stile di vita della madre, dalla sue scelte, da quanto si affatica, da quanto è presente e consapevole di ciò che sta vivendo, dal sostegno che riceve, in primo luogo paterno. La relazione con il bambino prima e dopo la nascita ha bisogno di accoglienza, intimità, apertura, attenzione, pausa materne. E quel bambino ha bisogno proprio della sua mamma perché con lei condivide il legame più intimo che esista in natura: un legame psico-bio-affettivo, come lo definisce Relier. Questo legame non è delegabile, ma deve essere sostenuto dalla famiglia e dalla società. Il processo perinatale ha un effetto determinante e fondante per l'essere umano: influisce a lungo termine sulla salute fisica, psichica e affettiva di quella persona in divenire.
Ecco perché modelli, come quelli di molte donne madri del mondo dello spettacolo, della politica o del lavoro, sono modelli rischiosi. Non si tratta qui di esprimere giudizi sulle loro scelte, delle quali hanno pieno diritto e di cui sono responsabili. Ma, come psicologa che si occupa di perinatalità, non posso non tenere conto di cosa sia necessario e protettivo per la salute del bambino prima e dopo la nascita; ho il dovere di dare buone informazioni e sostenere la società a rendersi consapevole dell'importanza del periodo perinatale come prevenzione e tutela dell'essere umano.
Maria Isabella Robbiani, psicologa esperta in genitorialità e in haptonomia perinatale (www.haptonomia-perinatale.it)
Per un quadro di riferimento della psicologia perinatale, a chi volesse approfondire il tema, consiglio le letture di questi testi che sono stati per me importanti e decisivi:
Bottaccioli F., “Psiconeuro Endocrino Immunologia. I fondamenti scientifici delle relazioni mente-corpo. Le basi razionali della medicina integrata”, Red Edizioni, 1995
Dolto C., “L'haptonomie périnatale”, DVD Gallimard/CNRS/CIRCO, 2007
Odent M., “Abbracciamolo subito! I veri bisogni della mamma e del bambino”, Red Edizioni, 2006
Relier J.P., “Amarlo prima che nasca. Il legame madre-figlio prima della nascita, Casa Editrice Le Lettere, 1994
Schmid V..”Salute e Nascita. La salutogenesi in gravidanza.”, Urra, 2007
Veldman F., “Haptonomie – Science de l'Affectivité – Redécouvrir l'humain”, PUF, 2001
Soldera G., “Le emozioni della vita prenatale. Guida alla riscoperta dell'universo immaginario del bambino.” Macro Remainders, 2007